Europa, Viaggi per famiglie

Lanzarote, l’isola dei vulcani e del vento

Timanfaya National Park, Lanzarote

Lanzarote è l’isola dei vulcani e del vento  dove il paesaggio naturale prevale su tutto e dove tutto è perfettamente organizzato, anche per un bambino piccolo.

Dovremmo essere una giovane famiglia padana ben temprata ai difficili mesi invernali, ma ogni anno il clima nordico ci frega: freddo, pioggia e nebbia ci fanno sognare ad occhi aperti la Primavera e l’Estate, il sole e le temperature miti. E’ stata questa la molla che ci ha fatto accendere il computer, digitare www.ryanair.it e scegliere come destinazione le Isole Canarie. “Le Isole Canarie!? E dove si trovano esattamente? Fa caldo? Si può fare il bagno tutto l’anno? Quale isola scegliere? Ma c’è qualcosa c’è da vedere? Saranno isole baby-friendly?”

Playa grande a Puerto del Carmen, Lanzarote

Playa grande a Puerto del Carmen, Lanzarote

Le Isole Canarie sono composte da 7 grandi isole (e altre piccole isole minori). In ordine di grandezza sono: Tenerife, Fuerteventura (leggi il nostro racconto di sei giorni a Fuerteventura), Gran Canaria, Lanzarote, La Gomera, El Hierro e La Palma. Dopo luuuuuunghe ricerche capiamo che l’isola più adatta a noi potrebbe essere Lanzarote, la più più a nord e più vicina alle coste africane.

Se non fosse per il vento, qualche sprazzo di civiltà e i cactus qua e là, guidare tra le strade dell’isola potrebbe essere come guidare sulla luna, tra giganteschi crateri e con una tonalità di colore prevalente del paesaggio che va dal grigio al nero, intervallato qua e là dal verde delle piante grasse.

Tommaso ha compiuto il suo primo anno pochi giorni prima della nostra partenza. Il suo svezzamento è più che avviato e questo è stato il nostro primo viaggio extra-europeo. Siamo partiti all’alba di Venerdì 3 Marzo e ritornati la notte di Mercoledì 8 Marzo, per un totale di 5 giornate piene, durata minima per visitare l’intera isola che di certo non manca di luoghi da visitare con i suoi circa 850km² e 60km di lunghezza.

Arriviamo all’aeroporto alle 9:40 e dopo i vari impegni aeroportuali (zaino e passeggino imbarcati e auto a noleggio da ritirare) , usciamo dall’aeroporto verso le 11:00 , pronti per dirigerci verso Puerto del Carmen, a pochi chilometri di distanza dal paese dove, tramite Airbnb, abbiamo affittato un bell’appartamento con vista sull’oceano e a pochi metri dalla spiaggia.

Puerto del Carmen è una vivace città turistica situata nella zona centro-meridionale dell’isola, si trova a pochi minuti dall’aeroporto ed è un punto strategico per visitare l’intera isola.

Puerto del Carmen - Lanzarote

Puerto del Carmen – Lanzarote

Spiaggia di Puerto del Carmen, Lanzarote

Spiaggia di Puerto del Carmen, Lanzarote

Il nostro appartamento si trova ad un’estremità del centro, a due passi dalla grande spiaggia di Los Pocillos, zona che consigliamo a tutti per una maggiore tranquillità e per i supermercati posti ogni poche centinaia di metri, fondamentali per le esigenze di un bambino piccolo.

Spiaggia Los Pocillas

Spiaggia Los Pocillas

Lungo la via principale esistono moltissimi ristoranti con cucina di ogni parte del mondo (messicano, indiano, giapponese, cinese, italiano, etc..) e molte birrerie irlandesi e inglesi per i numerosi turisti anglosassoni. Volendo scrivere esclusivamente della cucina locale non ci sentiamo di consigliarne nessuno in particolare.

Una piccola parentesi riguardo i prodotti che si possono trovare nei market di Puerto del Carmen: durante la nostra permanenza abbiamo acquistato  prevalentemente pannolini, frutta e yogurt. Abbiamo trovato tutto quello di cui avevamo bisogno, adattandoci ovviamente a marche e strani gusti locali. Le marche di latte formulato non sono ovviamente italiane ed è difficile orientarsi e capire esattamente di cosa si ha bisogno, motivo per il quale siamo stati ben felici di aver portato il nostro da casa, un pensiero in meno e una sicurezza in più per Tommaso.
Per il resto i pasti hanno rappresentato per Tommaso una interessante sperimentazione, libera e serena. La salsa Ajoli ha catturato il suo interesse sin da subito, come la tortilla di patate e il pesce fresco che abbiamo potuto gustare spesso. Le tapas sembrano fatte apposta per i bambini, piccoli assaggini di gusti diversi, facili da maneggiare e gustare.

La mattina del secondo giorno ci alziamo presto per iniziare a conoscere l’isola e decidiamo di raggiungere uno dei più famosi giardini botanici al mondo: Jardin de Cactus, ultima grande creazione dell’artista eclettico e decisamente visionario, César Manrique, che dovrebbe avere un capitolo a sé all’interno di questo blog e che abbiamo imparato ad amare nel corso dei giorni, scoprendo costruzioni da lui pensate e realizzate una dopo l’altra. Siamo rimasti completamente rapiti dalla sua follia, comune a tutti i grandi artisti che hanno lasciato un segno nella storia.

Il Jardìn de cactus è letteralmente pungente e meraviglioso

Siamo arrivati molto presto al mattino, i cancelli erano stati aperti da poco e per un’ora almeno abbiamo vagato indisturbati sembra ombra di turista (le gioie di avere un bambino piccolo che nonostante tutto si sveglia il mattino presto). L’ingresso costa 9,00€ a persona, in linea con i prezzi delle altre attrazioni dell’isola. ll Jardìn de cactus è situato nella zona di Guatiza e ospita cactus provenienti da tutte le latitudini e da tutti i paesi del mondo: America, Africa, Europa, Asia, isole Canarie e Madagascar. La bellezza dei colori, le centinaia di varietà e l’incredibile accostamento di oltre 1400 cactus rendono i 5000 metri quadrati del Jardin de Cactus un panorama irreale e quasi magico, dal fascino indiscutibile. All’interno del parco è presente una suggestiva terrazza che accoglie un punto ristoro fornito ed economico.

Jardin de cactus, Lanzarote - Blog di viaggi per famiglie

Jardin de cactus, Lanzarote – Blog di viaggi per famiglie

Jardin de Cactus, Lanzarote

Jardin de Cactus, Lanzarote

Jardin de Cactus, Lanzarote - Blog di viaggi per famiglie

Jardin de Cactus, Lanzarote – Blog di viaggi per famiglie

Seconda tappa: la Casa Museo Cesar Manrique, ma prima di parlarvi di questa splendida dimora non possiamo non citare il luogo in cui si trova: Haría, paese di 4000 abitanti dove siamo capitati nel suo mercato (Mercado tradicional de Haría) che si svolge il Sabato mattina, un mercato tradizionale dove si può trovare artigianato locale e prodotti tipici, e dove non abbiamo potuto fare a meno di acquistare marmellate di cactus, platano e more. Si possono trovare anche ottimi formaggi freschi provenienti da produttori della zona.

Per raggiungere la famosa Casa Museo César Manrique prevedete di camminare un quarto d’ora tra gli stretti vicoli di questo pittoresco villaggio dove sono ancora vive le tradizioni (come piantare una palma alla nascita di ogni bambino) e dove si può ammirare la tipica architettura delle Canarie (case con pareti in pietra e balconi in legno).

Haría, Lanzarote - Blog di viaggi per famiglie

Haría, Lanzarote – Blog di viaggi per famiglie

La Casa Museo César Manrique è la residenza e il laboratorio dove l’artista César Manrique lavorò e trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove tutto è rimasto intatto, dove l’architettura della casa e il suo arredo curato hanno senz’altro la misura della sua spiccata e geniale creatività in qualunque campo: pittura, scultura e architettura.

Il suo significato artistico si può riassumere nella ricerca dell’armonia tra uomo e natura, che effettivamente si respira in ogni luogo da lui progettato e realizzato.

All'ingresso della Fundación Cesar Manrique

All’ingresso della Fundación Cesar Manrique

Casa / Museo Cesar Manrique, Lanzarote - Blog di viaggi per famiglie

Casa/Museo Cesar Manrique, Lanzarote – Blog di viaggi per famiglie

Lungo le strade di Lanzarote si possono trovare numerose sue imponenti opere donate all’isola, come il Monumento al Campesino dedicato ai contadini dell’isola, per l’artista dei veri eroi che hanno saputo lavorare in condizioni estreme, combattendo da sempre contro vento e il sole (vedi più avanti la visita a La Geria, la zona dei vini di Lanzarote).
Tornando verso l’auto cerchiamo un buon posto dove mangiare e del tutto casualmente ci imbattiamo nel Mercado Municipal De Abastos De Haría, dove finalmente gustiamo un’ottima cucina locale. Il mercato è una piccola costruzione con all’interno 4 diverse piccole realtà: pescivendolo, fruttivendolo, pasticceria e un ristorante con carne, piatti pronti e tipici delle Canarie. Noi abbiamo scelto merluzzo fresco che ci è stato cucinato in maniera ottima dal ristorante, crocchette e le immancabili tapas. Abbiamo concluso il pranzo con il Frangollo, dolce tipico realizzato con latte, farina di mais, cannella, zucchero, limone, uova, e mandorle. A ripensarci ci viene ancora l’acquolina in bocca, è una vera delizia. Prima di andarcene conosciamo la tipica Vodka al caramello, decisamente più leggera della vodka classica, ma buona, a patto ovviamente che ti piaccia il caramello. Il Mercado Municipal mette a disposizione qualche seggiolone perciò Tommaso ha potuto tranquillamente gustare le prelibatezze del posto.

Haría, Lanzarote

Haría, Lanzarote

Vicoli di Haría, Lanzarote

Vicoli di Haría, Lanzarote

Mercado tradicional de Haría, Lanzarote

Mercado tradicional de Haría, Lanzarote

Mercado tradicional de Haría, Lanzarote

Mercado tradicional de Haría, Lanzarote

Un’altra grande opera è la Fundación César Manrique, situata nella spettacolare dimora costruita da César Manrique letteralmente all’interno della lava vulcanica. Il grande merito di questo artista è stato quello di aver lottato contro le speculazioni edilizie sull’isola riuscendo a coniugare arte e natura, spesso in luoghi, a prima vista, totalmente inospitali.

Fondaciòn César Manrique, Lanzarote

Fondaciòn César Manrique, Lanzarote

A Lanzarote non perdetevi La Geria la famosa zona dei vini dove molte cantine producono principalmente il Malvasia.

Se vi state immaginando i bei vigneti toscani o della Franciacorta vi sbagliate, a Lanzarote coltivare un vigneto è una vera e propria impresa. Ogni pianta di vigna è posizionata in una buca e circondata da pietre che formano muretti a difesa delle esili piantine. Moltiplicate questa immagine per centinaia e centinaia di volte e immaginate la fatica che hanno fatto nei decenni questi vignaioli che di certo non si sono risparmiati.

La Geria, Lanzarote

La Geria, Lanzarote

Prendetevi una giornata intera e godetevi un luogo magico e lunare, il Timanfaya National Park, un’immensa distesa di lava e vulcani che vi lascerà a bocca aperta con il suo sterminato paesaggio primordiale.

Godetevi tutto, a partire dalla strada per arrivare ai vulcani, limitata nel numero di accessi e da un biglietto di ingresso, che vi trasporterà in un altro mondo. E’ sorprendente notare come alcune piante e piccoli animali sopravvivano a questo ambiente.

Il parco si visita con un pulmino tra strade strette che si aggrovigliano intorno alle cime vulcaniche (ammettiamo di aver pregato ad ogni curva).

Timanfaya National Park, Lanzarote

Timanfaya National Park, Lanzarote

Al ritorno un altro spettacolo architettonico di César Manrique perfettamente inserito nel paesaggio vulcanico: Il ristorante “El Diablo con una veduta panoramica da togliere il fiato. Tappa obbligata per il pranzo con piatto speciale: pollo alla griglia cotto su una piccola bocca del vulcano con il solo calore della terra. Tommaso ha apprezzato anche in questo caso la cucina locale e il panorama mozzafiato.

Ristorante "El Diablo" Timanfaya National Park, Lanzarote

Ristorante “El Diablo” Timanfaya National Park, Lanzarote

Carne alla griglia sulla bocca del vulcano, Timanfaya National Park, Lanzarote

Carne alla griglia sulla bocca del vulcano, Timanfaya National Park, Lanzarote

Prima della partenza, durante le ricerche su internet, capitiamo su blog che parla di una piccola casa con giardino a Las Breñas di proprietà di Dieter Noss, famoso e alquanto bizzarro artista tedesco che si è stabilito sull’isola e ne ha fatto il suo atelier. La particolarità è che il giardino è interamente visitabile e farete fatica a vedere tutte le singolari opere presenti. La sua casa è aperta e visitabile, anche in sua assenza.

Siamo rimasti folgorati dalla casa di Dieter Noss e dall’opportunità che offre a chiunque di conoscere la sua arte e i processi che lo portano alle sue creazioni.

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Dieter Noss house, Las Breñas

Ci dirigiamo verso il Jameos del agua, l’ennesima opera naturalistica-artistica di César Manrique, un complesso di Grotte Sotterranee createsi circa 3000/4500 Anni fà in seguito dell’eruzione del Monte de la Corona che nel tempo ha creato un tunnel lavico di 6km.

In alcune parti, il tetto del tunnel è crollato creando dei buchi attraverso la quale arriva la luce. Questa caratteristica geologica ha ispirato César Manrique che in 10 anni ha realizzato un’opera unica fondendo insieme i termini uomo e natura realizzando un giardino botanico, un auditorium, un ristorante e una spettacolare piscina.

Jameos del Agua, Lanzarote

Jameos del Agua, Lanzarote

Jameos del Agua, Lanzarote

Jameos del Agua, Lanzarote

Jameos del Agua, Lanzarote

Jameos del Agua, Lanzarote

Per l’ultimo giorno decidiamo di dirigerci un’altra meraviglia naturale di Lanzarote: El Lago verde, La cui laguna è stata generata da un antico cratere vulcanico sprofondato sotto il suo peso, nella cui cavità è confluita acqua marina. La particolarità è il suo colore verde intenso dovuto alla presenza di organismi vegetali marini ed alghe. Da vedere (e fotografare) con la luce della mattina.

Sulla strada per Lago Verde, Lanzarote

Sulla strada per Lago Verde, Lanzarote

El Lago verde, Lanzarote

El Lago verde, Lanzarote

Prima dell’arrivo in aereoporto per tornare a casa, nella giornata più calda del viaggio, facciamo tappa verso la spiaggia più famosa di Lanzarote: Playa de Papagayo, situata nella zona sud dell’isola.

Abbastanza affollata ma senz’altro una delle più belle spiagge mai viste (la foto parla da sola) dove anche a Marzo è possibile fare il bagno, motivo per cui Tommaso alla vista dell’acqua non si è risparmiato dal bagnarsi completamente, vestiti compresi (purtroppo non ci sono testimonianze fotografiche perchè eravamo impegnati ad acchiapparlo).

Playa Papagayo, Lanzarote

Playa Papagayo, Lanzarote

Playa Papagayo, Lanzarote

Playa Papagayo, Lanzarote

Sulla via del ritorno siamo capitati per caso nell’unico ristorante che ci sentiamo vivamente di consigliarvi, si chiama Casa Emiliano, è a gestione familiare e si trova a Femès vicino a Playa bianca. Si possono gustare piatti di carne o pesce (non perdetevi le zuppe).

Ristorante Casa Emiliano, Femés, Lanzarote

Ristorante Casa Emiliano, Femés, Lanzarote

La nostra conclusione? Le isole Canarie e in particolare Lanzarote sono probabilmente il luogo perfetto per noi italiani dove scappare dai nostri freddi Inverni, una meta low cost e adatta alle famiglie con bambini.

Ti è piaciuta Lanzarote? Scopri il nostro racconto su Fuerteventura!

Quanto abbiamo speso per un viaggio a Lanzarote?

  • Volo (Ryanair): 230€ (2 adulti, 1 neonato)
  • Appartamento vista oceano (Airbnb): 545,00€ (5 notti) – https://www.airbnb.it/rooms/15448468
  • Noleggio auto: 154,86€ (Fiat Qubo)
  • Gasolio: 25€ per circa 300 km

Cosa abbiamo portato a Lanzarote per Tommaso?

  • Passeggino
  • Zaino porta bimbo
  • Latte Mellin
  • Pasta formato piccolo
  • Sugo di pomodoro
  • Qualche gioco
  • Molti libri
  • Medicinali: tachipirina per bambini, termometro.
  • Abbigliamento stile “cipolla”, antipioggia/antivento