America, Viaggi per famiglie

Cuba, viaggio nell’isola senza tempo

Cuba viaggio con bambini

Cuba è un’isola senza tempo, un meraviglioso tuffo nel passato con il mito ancora vivo della Revoluciòn e un popolo orgoglioso e accogliente.

Prepariamo gli zaini per il nostro viaggio a Cuba quando tutti stanno festeggiando il capodanno, il nostro programma di viaggio con Tommaso di quasi 4 anni prevede infatti la partenza da Milano Linate alle ore 10,00 del 1° Gennaio. Non crediamo si possa iniziare l’anno in maniera migliore, ben felici di abbandonare il freddo Inverno di casa nostra per le temperature decisamente più piacevoli dei Caraibi.
Breve scalo a Parigi e arrivo all’aeroporto di La Havana alle ore 18,30 circa. Da questo momento ci aspetteranno 12 giorni di viaggio on the road per conoscere il più possibile di questa isola che, per tante ragioni, è unica al mondo e che da sempre ci attira e incuriosisce per la sua storia incredibile.

Ecco il nostro itinerario:
– La Havana (2 notti)
– Viñales (2 notti)
– Playa Giròn (1 notte)
– Trinidad (5 notti)
– Santa Clara (1 notte)

Dall’aeroporto di La Havana dopo aver cambiato i nostri euro in Peso convertible CUC (1 peso corrispondente a poco più di 1€) prendiamo un piccolo taxi privato (30 CUC) che porta in circa 30 minuti nel cuore della città verso il nostro primo alloggio.
A Cuba gli alloggi non sono tutti cari, basta adattarsi a soluzioni semplici e casalinghe anzichè appoggiarsi ai pochi ma decisamente dispendiosi hotel delle città. Inoltre, se si preferisce supportare l’economia locale è bene sapere che la maggior parte degli alberghi sono gestiti da imprenditori stranieri poichè ai cubani non è consentita nessun tipo di attività imprenditoriale, tutto è infatti gestito dal Governo.
Le case private dei cubani (chiamate case particular), rispecchiano meglio che in Europa il concetto nato dietro a realtà come Airbnb, offrendo al turista che vuole vivere una realtà autentica, una camera con bagno privato a 20€/30€ a notte e con la possibilità di chiedere una colazione (5 CUC/testa) e spesso anche una cena, piacevolmente in compagnia della famiglia che ti ospita.

Tra le vie di La Havana

Tra le vie di La Havana

Abbiamo pernottato prenotando attraverso Airbnb dall’Italia (“La Esquina Farnescasa” di Miguel, clicca qui se vuoi ricevere uno sconto di 34€ su una tua prenotazione), a pochi metri dalle principali vie di Havana Vieja e da El Floridita, locale diventato celebre per il suo daiquiri e per essere stato uno dei bar preferiti di E. Hemingway, reso poi famoso anche per la sua frase “My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita.”. La tappa obbligata a La Bodeguita ci ha permesso di bere diversi mojito, di fumare il nostro primo Cohiba fatto a mano e di assistere ad uno tra i migliori concerti cubani mai sentito.
Havana Vieja è la città vecchia, dal fascino decadente e dallo stile coloniale, un dedalo di viuzze, vicoli colorati e piazze ad ogni angolo. Ovunque le famose vecchie auto american-style anni ’50 che ci catapultano immediatamente nel passato. Oggi sono un vero e proprio monumento nazionale ma in realtà sono una delle tante conseguenze dell’embargo USA che ha impedito al paese di avere auto moderne per oltre cinquant’anni. Le auto che si vedono in giro sono infatti le auto dei ricchi americani che facevano le vacanze a Cuba durante il periodo della dittatura di Batista (fino a fine anni ’60).

Taxi a Havana vieja

Taxi a Havana vieja

Sigari cubani

Sigari cubani

A La Havana abbiamo passato due notti, visitandola (purtroppo) praticamente per un solo giorno, ma ci è bastato per capirne l’importanza per i cubani e conoscerne un po’ la storia da vicino. Il poco tempo a disposizione ci ha fatto scegliere un tour di un’ora circa a bordo di uno splendido taxi grazie al quale abbiamo potuto conoscere Josè Carlos Garcìa, ragazzo poco più che ventenne e autista di professione. Come molti della sua età ha completato gli studi laureandosi, fatto molto comune dato che il Governo lo permette a tutti gratuitamente. Josè ha preferito trovarsi un lavoro nel turismo rispetto ad un lavoro statale per poter guadagnare di più e mettere dei soldi da parte. Dopo la fine dell’Urss e degli aiuti economici di Mosca negli anni ’90 Fidel Castro fu costretto ad aprire l’isola al turismo internazionale ed oggi il settore rappresenta un’importante, se non fondamentale, fetta dell’economia cubana. Questo ha portato uno sconvolgimento sociale poichè ad esempio i taxi sono spesso guidati da medici, ingegneri, insegnanti, avvocati, fisici, che hanno rinunciato a praticare la loro professione in virtù di un guadagno maggiore rispetto a quello statale garantito in egual modo a tutti ma oggettivamente molto basso per gli standard odierni.

Josè Carlos Garcìa Bohigas, autista a La Havana

Josè Carlos Garcìa Bohigas, autista a La Havana

Havana vieja

Havana vieja

Havana vieja

Havana vieja

Havana vieja

Havana vieja

Con Josè ci dirigiamo verso Plaza de la Rivoluciòn che si trova poco fuori dal centro di La Havana. E’ una delle piazze più grandi al mondo resa famosa per l’immensa immagine del Che di Korda oltre ad essere stata il palcoscenico di tutti i comizi di Fidèl Castro e dello storico discorso del primo papa a mettere piede sull’isola (Papa Giovanni Paolo II).

Plaza de la Revolución, La Havana

Plaza de la Revolución, La Havana

Havana, Cuba

Havana, Cuba

Dalla nostra casa particular di La Havana chiediamo al proprietario di organizzarci un trasporto in taxi collettivo verso la nostra prossima meta: Viñales, una meravigliosa valle a circa due ore e mezza di distanza immersa tra piantagioni di tabacco.  I taxi collettivi sono taxi che accompagnano i viaggiatori anche per lunghi tragitti a costi contenuti riunendo più persone con la medesima destinazione. Ci ritroviamo quindi a condividere una tanto sgangherata quanto affascinante auto con 4 ragazzi russi pagando due posti al costo di 50 CUC (Tommaso seduto in braccio a noi).
Arrivati a Viñales veniamo lasciati dal taxi vicino al centro del piccolo villaggio e a piedi, con gli zaini sulle spalle, cerchiamo la nostra casa particular: “Casa Margarita”.
Yuliet
e la sua famiglia ci hanno accolti per due notti nella loro meravigliosa casa, curata nei minimi dettagli, ordinata e pulitissima. Ci hanno regalato momenti speciali: una cena semplice ma prelibata e diverse conversazioni interessanti riguardo gli aspetti più controversi di questo angolo di mondo, realmente distante e incomprensibile agli occhi di noi italiani. Abbiamo ascoltato le loro storie e le difficoltà che affrontano ogni giorno per qualunque cosa, dalla spesa all’impossibilità di uscire da Cuba, ai salari statali ritenuti troppo bassi rispetto alle esigenze di vita.

Il nostro taxi collettivo da La Havana a Vinales

Il nostro taxi collettivo da La Havana a Vinales

Casa Margarita, la nostra casa particular a Vinales

Casa Margarita, la nostra casa particular a Vinales

Casa Margarita, la nostra casa particular a Vinales

Casa Margarita, la nostra casa particular a Vinales

In quasi tutte le case particular c’è la possibilità di prenotare la cena. Le famiglie cubane cucinano molto bene e in questo modo si ha la possibilità di entrare maggiormente in contatto con chi ti ospita. La scelta culinaria è tra carne o pesce (cucinati egregiamente) e qualche ottima zuppa per iniziare. La cucina cubana è influenzata da quella spagnola, africana e ovviamente caraibica: riso, legumi, platano. Tra i piatti di carne degni di nota, che non manca mai in un ristorante cubano, c’è senz’altro Ropa vieja, carne sfilacciata di manzo stracotta con peperoni, aglio, spezie. Un piatto apprezzato da chiunque, bambini compresi.

Ropa vieja, tra i piatti nazionali di Cuba

Ropa vieja, tra i piatti nazionali di Cuba

Ad ogni spostamento e ogni pasto ci rendiamo però conto dell’estrema difficoltà da parte di qualunque cubano a reperire le materie prime per cucinare. I supermercati sono spesso carenti di prodotti essenziali, le fornerie fin dall’orario di apertura hanno code per il poco pane a disposizione, sempre razionato per i cubani e disponibile solo in alcuni momenti della giornata. Abbiamo potuto constatare con i nostri occhi che per i prodotti per l’igiene come saponi o detersivi bisogna fare a gara con il resto della popolazione per accaparrarsi il prodotto tanto desiderato, anch’esso comunque razionato. Il governo distribuisce gratuitamente attraverso una tessera alimentare alcuni beni di prima necessità come uova, riso, legumi, sale, zucchero, farina e poco altro, che però in questi ultimi anni scarseggiano, così come elettrodomestici e vestiti, nuove terribili conseguenze delle recenti sanzioni dell’amministrazione Trump che ottengono come unico risultato l’impoverimento dei più deboli. Tutto questo ci ha fatto riflettere molto, come prima cosa riguardo alle estreme difficolta vissute quotidianamente dai cubani a causa di un embargo americano che con la precedente amministrazione (Obama) sembrava sulla via di una lenta ma possibile cancellazione, dall’altro riguardo le loro enormi capacità ad adattarsi ad ogni situazione, riuscendo anche nell’arduo compito di soddisfare i propri ospiti con camere semplici, dotate però di ogni confort, e cene prelibate degne di un’ottima trattoria italiana.

Cena a Casa Margarita, Viñales

Cena a Casa Margarita, Viñales

Viñales è una cittadina di 20.000 abitanti situata all’interno di una valle tra le più belle del mondo che prende il nome dalla sua città e che nel 1999 è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Rimasta intatta e poco conosciuta al turismo di massa, ha saputo accogliere un turismo sostenibile mantenendo l’atmosfera e il relax che hanno sempre accompagnato questa piccola realtà contadina e i suoi abitanti. Immancabile un tour a cavallo per scoprire da vicino le piantagioni di tabacco raccontate da chi le vive tutti i giorni, abitanti del posto in grado di trasmettere grazie a tour di mezza giornata circa, i segreti del tabacco definito tra i migliori al mondo. Per la scelta di cosa vedere e prenotare affidatevi con fiducia alle case particular, veri e propri tour operator che sapranno consigliarvi il meglio.
Oltre a girovagare per le sue vie tra le case colorate e i suoi abitanti, immancabilmente seduti sulle loro sedie a dondolo sorseggiando bicchieri di rhum, e dopo aver assaporato i sapori locali nei ristoranti, potete visitare la sua piazza popolata da anziani che giocano a domino e giovani con smartphone alla ricerca dell’unica rete wifi disponibile in città.
Internet è un tasto dolente a Cuba, purtroppo (o per fortuna) non è così accessibile come nel resto del mondo. Esistono soltanto alcuni punti hotspot nelle città dove potersi connettere, non senza una tessera prepagata (60 minuti di connessione a intermittenza) acquistabile nei centri Etecsa, ma non prima di aver atteso una buona mezz’ora di coda.
Accanto alla piazza sorge il Centro Cultural Polo Montañez, una delle case della musica più famose di Cuba e dove praticamente tutti i giorni si svolgono corsi di ballo. Ovviamente ci siamo intrufolati a curiosare passando una mezz’ora piacevole osservando alcune lezioni. La sera abbiamo provato ad assistere ai concerti ma purtroppo l’accesso (a pagamento) non è consentito ai bambini e di conseguenza non siamo potuti entrare.
Viñales è un piccolo gioiello di Cuba e 3 giorni non bastano per viverla, per chi avesse più giorni a disposizione consigliamo almeno una notte in più.

Le case colorate e le strade poco trafficate di Viñales

Le case colorate e le strade poco trafficate di Viñales

Viñales

Tra le vie di Viñales

Viñales

Centro Cultural Polo Montañez

Viñales

Campi di tabacco a Viñales

Viñales

Contadini a Viñales

Tra le piantagioni di caffè a Viñales

Tra le piantagioni di caffè a Viñales

Come da programma, prenotando un altro taxi collettivo in compagnia di altri viaggiatori, partiamo al mattino verso le 9,00 in direzione di Playa Giròn con Tommaso seduto sulle nostre gambe (70 CUC per due posti e circa 5 ore di strada). È una tappa intermedia per Trinidad, a nostro parere troppo lontana da raggiungere in un giorno solo, specialmente con un bambino. Piccolo imprevisto con il taxi collettivo, a causa di un cambio-taxi dopo un paio d’ore di viaggio, poichè gli altri passeggeri sarebbero andati a Playa Ancòn, a circa 170 chilometri di distanza dalla nostra meta. A causa di un errore dell’autista (o forse  nostro..), siamo saliti sul taxi sbagliato! Per fortuna però i cubani non ti abbandonano mai, il tassista ha aspettato con noi l’arrivo di un altro taxi dopo circa 30 minuti. Nessun problema quindi, non ci agitiamo e la prendiamo serenamente come la prenderebbe un cubano.
Playa Giròn è uno dei luoghi storicamente più famosi al mondo perché fu nel 1961 il luogo dello sbarco sulla Baia dei Porci da parte degli americani durante la guerra fredda.
La sconfitta degli americani e il periodo della rivoluzione si respira molto in tutta Cuba, ma in particolare a Playa Giròn non si può non notare le centinaia di enormi manifesti ai lati delle strade, musei dedicati e murales che commemorano la grande vittoria con elogi a Fidèl Castro e a Ernesto Che Guevara. Ci fermeremo soltanto una notte per ripartire al mattino presto, ma faremo in tempo a dirigerci a piedi verso la spiaggia, non tra le migliori di Cuba, ma sicuramente il primo piacevole momento di relax nelle acque caraibiche. In serata saremo ospiti di Marisòl nella sua casa particular (Hostal Alcides y Marisol, prenotato su Airbnb), ci aspetterà una cena a base di zuppa di fagioli, pollo e aragosta alla griglia.

In viaggio verso Playa Giròn

In viaggio verso Playa Giròn

Spiaggia di Playa Giròn

Spiaggia di Playa Giròn

Casa Alcides y Marisol, Playa Giròn

Casa Alcides y Marisol, Playa Giròn

Murales a Playa Giròn

Murales a Playa Giròn

Museo Girón

Museo Girón

Ripartiamo verso metà mattina direzione Trinidad, ma questa volta con un nuovo mezzo di trasporto: l’autobus! (21,50€ totali per 3 ore di viaggio circa). La sera precedente fermiamo un piccolo taxi-bici per fissare un appuntamento presso la nostra casa particular il mattino successivo per accompagnarci verso la fermata dei pullman. A Cuba esiste una sola linea di autobus turistici (www.viazul.com), con pochi orari e pochi posti disponibili (consigliamo di prenotare dall’Italia con largo anticipo tutte le tratte che vorrete fare). Ci aspetta un viaggio con un pullman proveniente da La Havana palesemente in overbooking, con un solo posto a sedere per Tommaso e noi scomodamente seduti per terra nel corridoio tra i sedili, anche questa è Cuba!

In attesa del pullman Viazul per Trinidad

In attesa del pullman Viazul per Trinidad

Trinidad, la colorata città coloniale di Cuba

Trinidad, la colorata città coloniale di Cuba

Casa Orbea a Trinidad

Casa Orbea a Trinidad

Sonia, la proprietaria della casa particular a Trinidad

Sonia, la proprietaria della casa particular a Trinidad

Tra le vie di Trinidad

Tra le vie di Trinidad

All'interno di un piccolo ristorante a Trinidad

All’interno di un piccolo ristorante a Trinidad

Tommaso e il suo compagno di viaggio Bobo

Tommaso e il suo compagno di viaggio Bobo

Artisti tra le strade di Trinidad

Artisti tra le strade di Trinidad

Momento del riposo in un'asilo a Trinidad

Momento del riposo in un’asilo a Trinidad

Trinidad è probabilmente la più bella città di Cuba, tappa obbligata se volete scoprire un gioiello dichiarato patrimonio dell’UNESCO. Subiamo subito il fascino delle sue strade a ciottoli che percorrono vicoli e strade tra i magnifici colori delle facciate delle case. Poi scopriamo che dietro ogni portone sono nascoste meravigliose case coloniali dal fascino decadente composte da ampi saloni, arredi dallo stile coloniale, cortili e sedie a dondolo, come la casa particular dove eravamo ospiti, tra le più belle dove abbiamo soggiornato durante i nostri viaggi.
Trinidad è anche la città meglio conservata di Cuba. Mai sull’isola abbiamo notato tanta cura per le case e per le sue strade, da parte di operai e abitanti. 
E’ stato davvero piacevole camminare per queste stradine tipiche che hanno come punto di arrivo Plaza Mayor, la piazza principale di Trinidad, che al calar del sole si popola di gente, cocktail e musica, complice anche essere l’unico punto hotspot wi-fi della città. La sera l’altra faccia di Trinidad, con un sottofondo musicale perenne proveniente da ogni angolo della città con decine di concerti, uno più bello dell’altro, che sembrano non finire mai.
Visitare e poter vivere Trinidad per 5 giorni è stata una meravigliosa esperienza che ci porteremo dentro per sempre, aggiungendolo al bagaglio di ricordi delle nostre destinazioni più belle.

Mercato a Trinidad

Mercato a Trinidad

Veduta dalla torre de Manaca Iznaga

Veduta dalla torre de Manaca Iznaga

Torre de Manaca Iznaga

Torre de Manaca Iznaga

E le spiagge caraibiche? E il mare incredibilmente trasparente? A circa 12 chilometri dal centro di Trinidad sorge Playa Ancòn, una lunga spiaggia di sabbia bianca poco frequentata arricchita da qualche piccolo locale dove si può bere e mangiare praticamente qualunque piatto, spendendo poco e con i piedi immersi nella sabbia. Ci siamo stati 2 volte chiedendo alla proprietaria di prenderci un appuntamento al mattino con un tassista locale (andata-ritorno 20 CUC), che sulla via del ritorno ci ha regalato anche una bella deviazione verso La Boca. È un villaggio di pescatori con una piccola spiaggia, un luogo che ci è parso molto tranquillo per soggiornare una o due notti in totale relax.

domino nella piazza di Viñales nella foto a sinistra, Playa Ancòn nella foto a destra

domino nella piazza di Viñales nella foto a sinistra, Playa Ancòn nella foto a destra

Playa Ancòn

Deviazione a La Boca, a pochi chilometri da Playa Ancòn

Deviazione a La Boca, a pochi chilometri da Playa Ancòn

Deviazione a La Boca, a pochi chilometri da Playa Ancòn

Deviazione a La Boca, a pochi chilometri da Playa Ancòn

Nel centro di Trinidad abbiamo prenotato un’escursione in catamarano verso Cayo Blanco (103 CUC totali) che sarebbe partita l’indomani dal centro della città verso il porto. I Cayos sono piccole isole che si sono formate dalla barriera corallina, e sono considerate tra le spiagge più belle e famose di Cuba.
L’escursione ci ha un po’ delusi, il catamarano è partito con più di un’ora di ritardo, riducendo ovviamente il tempo sulla piccola isola, che si può riassumere in 1 pranzo veloce in compagnia di simpatici animali come iguana e jutia conya (una specie di nutria), e meno di trenta minuti di relax da passare sull’unica minuscola spiaggia, senza aver quindi possibilità di scoprire questo piccolo atollo.
Uniche note positive il primo sguardo di Tommaso sott’acqua, e il free-drinks in barca sulla via del ritorno con balli e musica, un tramonto spettacolare alle spalle e diversi cuba libre in corpo!

Escursione a Cayo Blanco

Escursione a Cayo Blanco

Escursione a Cayo Blanco

Escursione a Cayo Blanco

Dopo 5 notti a Trinidad è arrivato il momento di ripartire. Secondo i programmi avremmo dovuto passarci soltanto 3 notti per poi spostarci a Remedios sulla costa nord dell’isola, tappa che sarebbe stata intermedia per il ritorno con ultima notte a La Havana. Abbiamo però preferito cambiare i piani prolungando di 2 notti il nostro soggiorno a Trinidad per poi trasferirci a Santa Clara, la città del Che. Mai scelta fu più azzeccata principalmente per due motivi. Il primo è che abbiamo potuto godere più a lungo della magica atmosfera di Trinidad, il secondo è che la tappa a Santa Clara ci ha permesso di scoprire i luoghi più famosi della rivoluzione. In questa città al centro dell’isola si è fatta la storia, e possiamo dire che è stata un’emozione profonda poterne ripercorrere le tappe e i luoghi simbolo.
Sulla strada facciamo una sosta a Manicaragua, municipio di Santa Clara, dove scopriamo una Cuba forse ancor più autentica, ad di fuori delle rotte turistiche. Curiosiamo all’interno in una farmacia, in un piccolissimo ufficio di un giovane che aggiusta computer e telefoni, all’interno di un negozio di prodotti di ogni tipo, sempre felicemente accolti. I cubani sono un popolo di rara gentilezza.

Farmacia a Manicaragua, municipio di Santa Clara

Farmacia a Manicaragua, municipio di Santa Clara

Piccolo negozio a Manicaragua, municipio di Santa Clara

Piccolo negozio a Manicaragua, municipio di Santa Clara

Piccolo negozio (a sinistra) e ufficio (a destra), a Manicaragua, municipio di Santa Clara

Piccolo negozio (a sinistra) e ufficio (a destra), a Manicaragua, municipio di Santa Clara

Da Parque Vidal, cuore di Santa Clara, ci dirigiamo a piedi verso il treno blindato diventato oggi un vero museo a cielo aperto. Fu il luogo del deragliamento di alcuni vagoni carichi di armi e munizioni da parte di un gruppo di guerriglieri capeggiati da un certo Ernesto Che Guevara. L’episodio avvenuto il 29 dicembre 1958, e ricordato con grande orgoglio ancora oggi dal popolo cubano, rappresentò la fine della dittatura di Batista e l’inizio del regime socialista di Fidèl Castro. I vagoni del treno sono ancora lì, aperti e visitabili, ovviamente oggetto di attenzione da parte di Tommaso, magicamente interessato dal nostro racconto dell’episodio che ha scritto la storia di Cuba.
Fermiamo una bici-taxi che al costo di 9 CUC ci porterà verso il Mausoleo di Che Guevara, il monumento funebre dedicato al “Che”, un luogo sacro al cui interno brucia la fiamma perenne e in cui sono sepolti i suoi resti e dei 14 guerriglieri caduti insieme a lui in Bolivia. Accanto al mausoleo, c’è un piccolo museo in cui sono custoditi i cimeli del Comandante e dove viene ripercorsa la sua storia. Nella grande piazza accanto al mausoleo è stata eretta una grande statua del Che con lo sguardo rivolto verso il sudamerica, a simboleggiare il suo sogno di vederlo unito. Ai piedi della statua c’è incisa la famosa e storica frase: “Hasta la victoria siempre”. Che siate fan o meno del Che, una visita al mausoleo e al treno blindato è un’ottima occasione per comprendere e ripercorrere la storia della rivoluzione Cubana.

Il treno blindato, Santa Clara

Il treno blindato, Santa Clara

Il treno blindato, Santa Clara

Il treno blindato, Santa Clara

Statua del Che e del bambino, Santa Clara

Statua del Che e del bambino, Santa Clara

Tra le vie di Santa Clara

Tra le vie di Santa Clara

Piccolo supermercato a Santa Clara

Piccolo supermercato a Santa Clara

Tra le vie di Santa Clara, famosa per le sue vignette satiriche

Tra le vie di Santa Clara, famosa per le sue vignette satiriche

L’ultima serata prima del ritorno a La Havana l’abbiamo passata sorseggiando daiquiri e mangiando due gustosi piatti di ropa viejavaca frita, piacevolmente intrattenuti da una jam session cubana tra le migliori mai viste. L’indomani al mattino ci aspetterà l’ultimo taxi collettivo con direzione l’aeroporto José Martí di La Havana per il ritorno a casa (70 CUC e 4 ore di strada).

Cuba ti entra nel cuore.
Cuba è storia, passione e orgoglio.

Cuba e i cubani meritano molto di più di quel che riescono, con fatica, ad ottenere. Possiedono una capacità fuori dal comune di accontentarsi del poco che hanno, riuscendo ad apprezzare ogni singola cosa che noi invece diamo troppo spesso per scontata. Quest’isola scorre lenta, piacevolmente lenta, e il sospetto che questo mix di lentezza e serenità possa essere la strada per la felicità ci è venuto, dobbiamo riconoscerlo. Ci rivedremo presto, Cuba!